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Politica

Commissione europea: Corte UE sanzioni la Polonia, non rispetta le misure per indipendenza dei giudici

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BRUXELLES – La Commissione europea ha chiesto alla Corte Ue di imporre sanzioni pecuniarie alla Polonia per non aver rispettato le misure ad interim per la salvaguardia dell’indipendenza dei giudici.

Bruxelles ha inoltre inviato una lettera di messa in mora a Varsavia sollecitandola a conformarsi alla sentenza della Corte Ue del 15 luglio sul regime disciplinare dei giudici. Si legge in una nota della Commissione europea.

I sistemi giudiziari in tutta l’Unione europea devono essere indipendenti ed equi. I diritti dei cittadini dell’Ue devono essere garantiti allo stesso modo, ovunque essi risiedano nell’Unione Europea“. Così la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, commenta le due decisioni sullo stato di diritto in Polonia.

È mio dovere, in qualità di Commissario per la giustizia, garantire che l’indipendenza dei giudici europei sia tutelata. In caso contrario, l’intero ordinamento giuridico dell’Ue potrebbe essere a rischio e le basi fondamentali dell’Unione potrebbero essere messe in discussione“. Lo afferma il commissario europeo alla Giustizia, Didier Reynders, spiegando la duplice decisione sullo stato di diritto in Polonia.

Come autorizzato dal Collegio a luglio, ora chiedo alla Corte di giustizia europea di imporre sanzioni pecuniarie alla Polonia per non aver rispettato la sua ordinanza sulle misure cautelari del 14 luglio”, evidenzia Reynders. “Parallelamente – spiega – abbiamo inviato una lettera di messa in mora alla Polonia per sollecitarla a conformarsi alla sentenza della Corte del 15 luglio sul regime disciplinare dei giudici. Le spiegazioni che abbiamo ricevuto finora non sono state soddisfacenti. Le nostre azioni erano necessarie per evitare ulteriori danni.

“Le sentenze della Corte di giustizia europea devono essere rispettate in tutta l’Ue. Questo è un must per costruire e coltivare la necessaria fiducia reciproca tra gli Stati membri ed i cittadini“. Lo afferma la vicepresidente della Commissione Ue ai Valori, Vera Jurova, in una nota.

Le recenti sentenze della Corte di giustizia europea sull’indipendenza dei giudici polacchi non sono state pienamente attuate in Polonia – spiega Jurova-. Ad esempio, la Camera disciplinare sta continuando alcune delle sue attività contro i giudici, anche se tutte queste attività avrebbero dovuto essere completamente sospese. Oggi stiamo facendo i passi successivi per affrontare questa situazione e rimaniamo pronti a lavorare con le autorità polacche per trovare soluzioni“.

Il governo polacco ha replicato a muso duro alla Commissione europea che ha chiesto sanzioni pecuniarie per non aver rispettato le misure ad interim per la salvaguardia dell’indipendenza dei giudici. “La Commissione europea blocca illegalmente i fondi in Polonia e chiede sanzioni. Questi sono atti di aggressione. Dopo l’approvazione del bilancio Ue, gli organi Ue hanno lanciato un attacco illegittimo”. Lo scrive su Twitter il vice Ministro della Giustizia Sebastian Kaleta.

La Commissione Ue inoltre, ha minacciato il congelamento dei fondi europei erogati tramite il programma React-Eu a cinque regioni polacche che hanno sottoscritto dichiarazioni o risoluzioni anti-Lgbt. Lo si legge in una lettera di richiamo inviata venerdì scorso dall’Esecutivo europeo ai voivodati di Lublino, Lodz, Piccola Polonia, Precarpazia, e Santacroce.

Nella missiva, che incoraggia le regioni a “prendere tutte le misure correttive possibili” per evitare che vengano violati i valori sanciti dall’art. 2 dei Trattati e dalla Carta dei diritti fondamentali, Bruxelles sottolinea come le azioni delle regioni, che “bollano i postulati della comunità Lgbtiq come un’ideologia”, mettano in discussione la capacità “di garantire il rispetto del principio orizzontale di non discriminazione nell’attuazione dei programmi dei fondi strutturali (Esif)“.

Dopo aver ribadito la contrarietà ai valori europei della creazione di “zone libere da Lgbt”, Bruxelles scrive che sospenderà “gli emendamenti al programma React-Eu” in relazione aiprogrammi operativi regionali”.

Editoriale

SANT’ANTIMO. É caccia ai Programmi elettorali. In questa classifica Marzocchella ultimo

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SANT’ANTIMO – Più di una settimana dalla presentazione delle liste e quindi dall’ufficialità dell’apertura della campagna elettorale e tutto tace. Dopo il perentorio evento organizzato da Nicola Marzocchella, il silenzio assoluto.

Solo a distanza di una settimana si destano i suoi due competitor e decidono di presentarsi alla piazza. Inizia stasera Domenico Russo e Giovedì toccherà a Massimo Buonanno.

Si spera in una illustrazione di temi e soluzioni perché fin qui di programma davvero se ne é parlato poco.

Deludono le uscite di Marzocchella sotto il profilo programmatico mentre scommette tutto sui numeri. Infatti riempie le piazze, é convinto, come giusto che sia, di vincere con la forza dei numeri ma non é capace di spiegare alla gente le soluzioni che ha in tasca per risolvere i problemi.

Non ne ha. A differenza del suo competitor Buonanno che presenta un booklet patinato illustrato da 28 pagine che sicuramente distribuirà in piazza ai tanti che accorreranno ad ascoltarlo. Nicola Marzocchella, pare quasi si vergogni di mostrare il suo, che campeggia lì sul suo sito internet dove si perde più tempo a leggere il titolo che il contenuto.

Un programma impresentabile, scritto male e rivisto peggio, di tre o quattro paginette al massimo, volendo lo si potrebbe stampare su un Volantino A4 piegato a metà. Ma manco quello hanno avuto il coraggio di fare. All’interno si descrive solo il minimo sindacabile di quello che si vorrebbe fare ma senza illustrare come. A questo punto perché non fare cone Domenico Russo che quasi vorrebbe portare anche il mare a Sant’Antimo?

Peccato per l’amico Marzocchella, era partito col piede giusto e con l’entusiasmo che montava giorno per giorno. Da domenica la sua coalizione é silente e appare sfilacciata, sarà successo qualcosa che é venuto meno durante la presentazione delle liste? Anche perché non saprei cosa debbano raccontare nelle case dei santantimesi dato che non hanno Programma elettorale. Lo scopriremo sicuramente! Intanto ci godiamo questo scontro a distanza dei comizi e poi giudicheremo.

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Caivano

CAIVANO. Accordo tra Ciciliano e i Commissari prefettizi. Ripartiranno i lavori per la manutenzione stradale

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CAIVANO – Un merito va dato ai Commissari di Caivano. Sono i miei più accaniti lettori. Un solo neo, quello che in soccorso a quelli prefettizi deve sempre arrivare quello Straordinario.

Neanche il tempo di sollevare la polemica sulle strade che sembrano groviere e dei fondi vincolati in bilancio pur di costituirsi un alibi per non fare nel mio ultimo editoriale – (leggi qui) – che il Commissario Fabio Ciciliano accoglie le lamentele dei caivanesi e di Minformo e corre ai ripari con un accordo con la Commissione Prefettizia del Comune di Caivano per avviare i lavori di ripristino e manutenzione del manto stradale in città.

Questo il testo del Comunicato Stampa arrivato in redazione pochi minuti fa: “È stata raggiunta un’importante intesa tra il Commissario Straordinario di Caivano, Fabio Ciciliano, e la Commissione Straordinaria del Comune di Caivano, composta da Filippo Dispenza, Simonetta Calcaterra e Maurizio Alicandro, per avviare i lavori di ripristino e manutenzione del manto stradale nella città.

Le attività inizieranno martedì 21 maggio con la riapertura dei cantieri in via Imbriani e via Roma da parte dell’azienda assegnataria dell’appalto, che riprenderà i lavori destinati a terminare entro la fine del mese di luglio.

Nell’ambito dell’accordo per il ripristino e la manutenzione di tratti del manto stradale a Caivano, è stata prevista una nuova assegnazione di lavori da parte del Comune. Questa decisione è stata presa al fine di garantire un intervento completo sulle strade interessate, assicurando il massimo livello di sicurezza e qualità per i cittadini.

Il cronoprogramma dei primi interventi, che partiranno anch’essi martedì 21 maggio, prevede lavori su Viale Necropoli, Via Pesce, Viale Margherita e Corso Umberto, seguiti da interventi sulla Strada Provinciale Sannitica.

Grazie al supporto del Commissario Straordinario di Governo, i lavori di rifacimento delle strade continueranno, coinvolgendo diverse vie cittadine individuate in base a criteri di priorità definiti con la Polizia Municipale. L’obiettivo è completare la manutenzione delle principali arterie stradali entro la fine dell’anno.

L’intesa rappresenta un passo fondamentale per risolvere un problema che ha afflitto la comunità di Caivano per troppo tempo. Tutti gli attori coinvolti esprimono grande soddisfazione per questo risultato, che testimonia l’efficacia della collaborazione istituzionale e l’impegno verso il miglioramento della qualità della vita dei cittadini.”

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Caivano

CAIVANO. I Commissari pur di non riqualificare la città bloccano tutti i fondi disponibili in bilancio

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CAIVANO – Strane cose succedono in Amministrazione nel comune di Caivano sotto l’egida di Filippo Dispenza e gli altri due colleghi che formano la terna commissariale. Delibere che annullano delibere. Sul rendiconto 2023 sorgono dubbi ai commissari dopo che vengono pubblicati articoli di Minformo al punto tale da correre ai ripari facendo di nuovo i conti pur di non ammettere che la nostra testata è l’unico “organo politico” che sta dettando l’agenda dei viceprefetti sul territorio.

Dopo il nostro articolo (leggi qui) dove si parlava dell’inefficienza amministrativa nel manutenere il verde pubblico e dell’avanzo disponibile lasciato dai Commissari prefettizi con Delibera n°42 dell’8 Maggio 2024 di circa 4 milioni di euro, i quali non lasciavano alibi ai Commissari sui lavori da fare al manto stradale e alla manutenzione delle scuole, i geni della gestione amministrativa caivanese che pensano bene di fare? Con una nuova delibera – la n°48 del 16 Maggio 2024 pubblicata dopo l’articolo di Minformo – sull’Approvazione della relazione sulla gestione dello schema di rendiconto che di fatto sostituisce la vecchia, rinominando la nuova come nota integrativa, vincolano gli altri circa 4 milioni di euro, lasciando disponibile la risicata somma di € 109.767,49 e facendo risultare una somma vincolata di € 7.304.193,47 a fronte degli € 3.337.995,73 della prima delibera.

Pur di non prendersi la responsabilità di lavorare per il bene collettivo, offrire servizi mai visti in queste lande desolate, come la normale amministrazione di aggiustare, strade, sottoservizi e scuole e pur di costituirsi il solito alibi del “non ci sono soldi” vincolano circa 8 milioni di euro per eventuali emergenze. Ma ad un ente appena uscito fuori dal dissesto, che non presenta alcun debito se non quelli prodotti dalla scorsa amministrazione col solito metodo dei contenziosi, a che serve vincolare una somma così grossa togliendo la possibilità di investire somme di denaro per riqualificare il territorio?

A meno che, anche la responsabilità sulla riqualificazione delle strade, dei sottoservizi, dell’illuminazione e degli edifici scolastici, non la si voglia demandare al Commissario Straordiario Fabio Ciciliano, tutto è niente.

Altrimenti davvero non si riesce a capire il perché di questa scelta. Forse perché da quando ci sono i commissari prefettizi le cifre tra stipendi e rimborsi sono schizzati alle stelle? Ma di questo ne parleremo nel prossimo editoriale. Restate connessi.

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